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Tra il dire e il (wel)fare c’è di mezzo la responsabilità

In Italia la spesa pubblica per l’assistenza nel campo delle non autosufficienze, della famiglia e maternità e della povertà è nettamente inferiore rispetto alla media europea e alle altre voci di spesa delle politiche di welfare. Eppure sono quelle che hanno subito i maggiori tagli nelle ultime manovre finanziarie.
Tra il dire e il welfare” il nuovo libro di Ae descrive in parole “povere”, con i numeri essenziali e numerosi esempi e testimonianze lo stato dell’arte del welfare state in Italia.

In Italia la spesa pubblica per l’assistenza nel campo delle non autosufficienze, della famiglia e maternità e della povertà è nettamente inferiore rispetto alla media europea e alle altre voci di spesa delle politiche di welfare. Per queste voci le uscite dello Stato e di tutti gli enti pubblici rappresentano infatti solo lo 0,4% del Prodotto interno lordo, a fronte del 26,6% circa dedicato alle pensioni e alla sanità. Eppure sono quelle che hanno subito i maggiori tagli nelle ultime manovre finanziarie. “Tra il dire e il welfare” il nuovo libro di Altreconomia scritto da Francesca Paini e Giulio Sensi, descrive in parole “povere”, con i numeri essenziali e numerosi esempi e testimonianze lo stato dell’arte del welfare state in Italia. Il libro si concentra proprio sul settore più trascurato dallo Stato e dove i tagli hanno effetti più drammatici, il welfare sociale, ovvero l’insieme di servizi o di prestazioni monetarie erogati, in primis a livello locale, per alleviare, rimuovere o prevenire condizioni di fragilità, disagio o mancanza di autonomia.

“Questo libro -commenta Cristiano Gori, docente di Politica Sociale all’Università Cattolica di Milano- esce al momento giusto perché sta cambiando sta cambiando il fuoco del dibattito pubblico. In tutta la fase della crisi del governo Berlusconi e nella prima del nuovo governo Monti si parlava soprattutto del tracollo finanziario dell’Italia. Risolto in qualche modo questo problema, ora l’attenzione sta passando al tema di come progettare il futuro. Si torna a discutere di politica industriale e di welfare”.

E se gli addetti ai lavori ripetono ormai da anni “Non ce lo possiamo più permettere”, si parla meno di come funziona il welfare in Italia e di quali prestazioni garantisca. Quali parti “costano” di più e pesano sul bilancio dello Stato e sui contribuenti? Che cosa viene davvero tagliato e che cosa no? -si chiedono gli autori del libro.

“Nel progetto per il futuro dell’Italia -aggiunge Gori- il welfare è decisivo, ma il dibattito pubblico se ne occupa solo lungo le linee tradizionali che sono quelle lavoro-pensioni da una parte e sanità dall’altra. Questo libro serve invece ad affrontare il dibattito mettendo al centro il welfare sociale che tradizionalmente è il più trascurato. Solo un esempio: si dimenticano spesso temi come la povertà e la non-autosufficienza che invece saranno decisivi nei prossimi anni”.

Tra il dire e il welfare” risponde con chiarezza a queste domande e fa piazza pulita dei luoghi comuni sul tema. Il libro racconta storie inedite di welfare responsabile e quotidiano, che non guarda alla singola prestazione ma al benessere di tutta la società. Una “cura” che possiamo definire “welfare di relazione”, i cui protagonisti sono i Comuni -primi attori del “welfare locale”-, le aziende -che recitano una parte importante anche se non sono i deus ex machina-, il Terzo settore -non solo importante controfigura del pubblico, ma eroe dei più deboli-, e i cittadini -per nulla comparse, anzi spesso in primo piano-.

Tra il dire e il welfare” presenta idee e buone pratiche che possono aiutare a estendere le protezioni del welfare e a rendere più equa la società, dal ristorante sociale al mutuo soccorso, dal microcredito alle cooperative antimafia. Un welfare solidale reso possibile dall’impegno di pubblico e società civile, richiamato nel suo intervento da don Giacomo Panizza, anima di Progetto Sud: “Questa è la bellezza di essere cittadini e cittadine, di rinnovarsi come persone che vivono a testa alta, di dare un nuovo senso e una nuova organizzazione alla vita”. Nel libro c’è anche un glossario delle diverse definizioni e forme di welfare, da “welfare aziendale” a “welfare mix”.

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