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Profumi di Sicilia – Ae 95

Una storia di casse di arance e amore per la terra, dai “mercatini rossi” negli anni Settanta ai Gas Un giorno a Ivrea, alla distribuzione dei prodotti appena arrivati dalla Sicilia, si presentò anche monsignor Luigi Bettazzi, vescovo della città:…

Tratto da Altreconomia 95 — Giugno 2008

Una storia di casse di arance e amore per la terra, dai “mercatini rossi” negli anni Settanta ai Gas


Un giorno a Ivrea, alla distribuzione dei prodotti appena arrivati dalla Sicilia, si presentò anche monsignor Luigi Bettazzi, vescovo della città: quelli del gruppo d’acquisto solidale (Gas) ancora non sanno da chi avesse saputo ora e giorno dell’appuntamento. Piccoli misteri dei Gas, un mondo pieno di sorprese, come dimostra la storia de “I gelsi e la talpa”, un’azienda agricola di Alcamo che una volta al mese, da ottobre a maggio, traghetta il suo camion da Palermo a Napoli eppoi risale lo stivale per fornire i gruppi d’acquisto di mezza Italia.

La vicenda de “I gelsi e la talpa” comincia ai cancelli dell’Autobianchi di Desio, in Brianza. Claudio lavora alla catena di montaggio. È nato nato a Liverpool, figlio di emigranti del Nord Italia, ma ha scelto di emigrare “contromano”. All’Autobianchi, tra compagni, si parla della Sicilia e della fame che gli operai vi hanno lasciato: Claudio e un suo amico siciliano, nel ’79, decidono di scendere a “fare una comune”, promettendo ai compagni di fabbrica di tornare ai cancelli per vendere i prodotti genuini della terra. Già nella primavera del 1977, con Avanguardia Operaia, Claudio aveva organizzato i primi “mercatini rossi” contro il carovita, usando in chiave politica l’idea dell’acquisto diretto dai produttori a prezzo di costo, esperienza che gli è costata denunce per commercio abusivo. Il contesto era molto differente, ma i punti in comune non mancano.

Trent’anni dopo Claudio crede ancora nella filiera corta. Oggi, con il figlio Tommaso, gestisce un’azienda agricola che negli ultimi tre anni ha avuto un notevole sviluppo. Un indicatore: prima il giro veniva fatto con un camioncino da 30 quintali, mentre ora non basta più un camion da 120 quintali. Claudio e Tommaso sono costretti a spedire una parte della merce a Milano, dove, a metà giro, ricaricano il camion per ultimare le consegne. Un bell’impegno, ma denso di soddisfazioni e di legami personali: durante i viaggi nel Nord Italia, per dire, padre e figlio non si fermano mai in albergo, perché vengono ospitati dai “clienti”.

Il rapporto speciale che si crea fra produttori e consumatori, sempre indicato dai Gas come proprio elemento qualificante, non è evidentemente retorica. Filiera corta e sobrietà sono i criteri base del consumo critico, ma l’esperienza gastronomica, quando è tradizionale, autentica, merita d’essere compiuta: nei listini de I gelsi (e nei bagagliai delle auto che ripartono, ben cariche, dalle fermate del camion durante il suo tour) c’è spazio per molti prodotti tipici, oltre ovviamente agli insostituibili agrumi: assaggiare una cassata siciliana arrivata direttamente da Alcamo è un’esperienza che non crea sensi di colpa. Si approfitta dunque del viaggio delle arance per ordinare fichi d’India, paste di mandorla, origano, sale, nocciole, pomodori e fichi secchi, savoiardi, zibibbo, caciocavallo, capperi e paté di pistacchi.  

Il listino propone quasi cinquanta prodotti, provenienti da diciannove piccoli produttori. Tre per gli agrumi, dieci per l’olio, due per i formaggi, uno per la pasticceria, uno per le mandorle, uno per le verdure, uno per il miele. “Molti di questi produttori sono famiglie di braccianti o dipendenti pubblici con un piccolo pezzo di terra. Se non gli comprassimo le olive, nemmeno le raccoglierebbero” racconta Tommaso, che ha studiato scienze ambientali a Milano. “Anche salvaguardare il territorio è parte del nostro lavoro. Non trattiamo mai per abbassare il prezzo e paghiamo in dieci giorni, appena rientriamo col camion. La grande distribuzione paga sei mesi dopo, e il prezzo lo decide lei”.  Le aziende agricole incluse nella rete de I gelsi e la talpa sono quasi tutte della Sicilia Occidentale, per lo più ad Alcamo, Partanna, Castellammare del golfo e San Giuseppe Jato. L’attività cresce: “Quest’anno abbiamo portato al Nord 100mila chilogrammi di arance in otto viaggi, e 4.000 chili d’olio. E la prospettiva è di fare meglio l’anno prossimo”. Ma non è stato sempre cosi. Da ormai dieci anni la famiglia di Claudio ha adattato la casa di campagna a piccola struttura agrituristica (vedi foto in questa pagina e box a pag. 26): “L’attività di agriturismo adesso funziona bene -racconta Tommaso- soprattutto in chiave di lancio dei prodotti. Le persone che ospitiamo vengono a fare le escursioni, assaggiano i prodotti che cucina la mamma e diventano clienti. Tornano al Nord motivatissime e se nella loro zona non ce n’è uno, fondano un gruppo d’acquisto solidale”. E ci sono già altri progetti: “Uno dei soci de I gelsi e la talpa -spiega Tommaso- ha un agriturismo a San Giuseppe Jato. Io, con alcuni amici, vorrei farne un luogo speciale, dedicato a un tipo di turismo che ancora manca in Sicilia, che però ha molte potenzialità, quello della scalata, attrezzando le falesie per valorizzare le montagne e le rocce circostanti”. Un operaio, Claudio, ha saputo sognare, e ha realizzato un grande progetto. Oggi le reti si allargano e suo figlio, Tommaso, rilancia.



In vacanza, con la Talpa tra i Gelsi

Tre camere, 7 posti letto e le più svariate proposte turistiche, in grado di soddisfare anime contemplative e infaticabili vitalisti: passeggiate a dorso d’asino, escursioni in siti archeologici poco conosciuti, trekking naturalistici, bagni in sorgenti di acqua calda sulfurea. La luna piena non fa parte dei servizi sui quali si può contare, ma quando c’è, arrendersi

al richiamo dei flutti del Mediterraneo, tra i bagliori del plancton, è fortemente consigliato.

A fine giornata si cena tutti insieme, attorno a una grande tavolata, al coperto o in terrazza. La signora Luisa propone ricette tradizionali siciliane, realizzate con i prodotti locali:

la busiata con il pesto alla trapanese, la pasta con cucuzza e tenerume, le melanzane grigliate condite con l’ammogghiu, il parfait di mandorla, la pizza con levitazione naturale cotta nel forno a legna. Info: igelsielatalpa.it



I Gas puntano su energia e piccola distribuzione

I “Gas nella costruzione di una nuova economia”: ecco il tema del convegno (l’ottavo) che i gruppi di acquisto solidali hanno organizzato nel fine settimana di metà maggio a Misano Adriatico (Riccione). Duecento persone il sabato, un po’ meno la domenica, una cinquantina i gruppi rappresentati. Nell’agenda la filiera tessile, l’associazione “Gas energia”, il tema della piccola distribuzione organizzata e quello delle monete locali.

“Dopo un anno di notevole esposizione mediatica, i gas fanno i conti con la ‘crisi di crescita’, ovvero l’interesse di un sempre maggior numero di persone, che finora abbiamo risolta con la ‘gemmazione’ dei gas” dice Andrea Saroldi, del gas di Torino. “Personalmente, credo che il tema della piccola distribuzione ci accompagnerà per un po’”. Resoconti e altre informazioni sono su www.retegas.org

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