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Sempre più non profit nel welfare del futuro

Da venerdì il via alle "Giornate di Bertinoro", in tempi di crisi il terzo settore accoglie la sfida del nuovo welfare

Il futuro del welfare ruoterà sempre di più intorno al coinvolgimento del settore non profit soprattutto se pensiamo alle nuove povertà, alla non autosufficienza e alla sanità.

A dirlo non è una ricerca "accademica", ma la voce delle centinaia di persone che da venerdì 14 ottobre parteciperanno alle "Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile".

L’edizione 2011 delle "Giornate" si intitola "Federalismo fiscale e disuguaglianze territoriali: il ruolo dell’Economia Civile" e vedrà la partecipazione dei gradi nomi del terzo settore: dal presidente dell’Agenzia per il Terzo Settore e ideatore delle giornate Stefano Zamagni, al presidente dell’Istat Enrico Giovannini, agli accademici e "opinionisti" Chiara Saraceno, Luigino Bruni e Luca Antonini. A discuterne con loro i maggiori esperti e studiosi del settore insieme ai principali esponenti delle organizzazioni non profit italiane e ai rappresentanti delle istituzioni.

La "Cernobbio del non profit", come è stata ribattezzata da Aiccon, si svolge in un momento decisivo per il nostro Paese, che può rappresentare un’opportunità per rilanciare il ruolo strategico dei soggetti del Terzo settore.

"Sono proprio -sottolinea Zamagni- le straordinarie difficoltà sopraggiunte in tema di finanza pubblica che possono rappresentare un’occasione propizia affinché il Terzo settore diventi co-protagonista di quella svolta epocale da tempo invocata in materia di determinazione delle politiche pubbliche. La considerazione di quel che sta avvenendo a livello europeo pone con forza l’urgenza di affrettare i tempi di tale svolta”.

Sempre il sondaggio svolto fra i partecipanti racconta che c’è molto scetticismo sul federalismo fiscale: l’85% ritiene che l’avvento del federalismo non porterà benefici al livello di equità sociale, anche se questa trasformazione porterà ad un aumento della presenza dei soggetti del Terzo Settore nell’erogazione dei servizi di welfare (64%). L’82% dei partecipanti vede con favore l’apertura alle organizzazioni non profit (imprese sociali, cooperative sociali, ecc) della gestione dei beni della comunità, come acqua, energia elettrica e servizi pubblici (solo il 15% è contrario). Per il programma e tutte le informazioni clicca qua
 
 
 

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