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Ambiente

A un italiano il Nobel alternativo per l’ambiente

Rossano Ercolini, maestro elementare di Capannori (Lu), presidente di Zero Waste Europe, riceve a San Francisco il Goldman Enrivonmental Prize 2013. Dopo aver bloccato, insieme alla sua comunità, la costruzione di un inceneritore nella Piana di Lucca, oggi è tra i principali promotori del movimento "Rifiuti zero". Il 17 aprile è stato ricevuto da Barack Obama. Guarda la video-intervista di Altreconomia

Il 15 aprile 2013, Rossano Ercolini, maestro elementare di Capannori, in provincia di Lucca, ha ricevuto il presitigioso Goldman Environmental Prize 2013, conosciuto come il Nobel alternativo per l’Ambiente, per il suo impegno contro gli inceneritori e a favore della strategia "Rifiuti zero".

Ercolini, presidente di Zero Waste Europe, racconta ad Altreconomia la sua idea di un ciclo virtuoso dei rifiuti, che parte dal momento in cui i beni vengono prodotti.

La Fondazione Goldman ha voluto premiare Rossano Ercolini, poiché “quando sentì parlare dei progetti di edificazione dell’inceneritore nel suo Comune, ritenne di avere la responsabilità, come educatore, di proteggere il benessere degli studenti e di informare la comunità in merito ai rischi dell’inceneritore e alle soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del Paese”, come si legge nella motivazione del premio.

Il premio ambientale Goldman, alla sua 24esima edizione, viene assegnato annualmente a delle persone che si sono contraddistinte per il loro impegno ambientale, provenienti dalle sei regioni continentali abitate del pianeta. Il premio in denaro, 150mila dollari, rappresenta la più grande somma corrisposta per l’attivismo ambientale di base.

Il premio viene consegnato nel corso di una cerimonia che si tiene lunedì 15 aprile 2013, alle ore 17.00 presso la San Francisco Opera House. Seguirà una cerimonia più piccola presso il Ronald Reagan Building and International Trade Center di Washington, D.C., mercoledì 17 aprile.

In Italia, intanto, lo scorso 27 marzo è stata depositata in Corte di Cassazione la Legge d’iniziativa popolare sui Rifiuti zero, che mira a una riforma organica del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e si articola attorno a 5 parole chiave: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. Dal 14 aprile, e per sei mesi, si raccolgono le firme (ne servono 50mila) a sostegno della proposta di legge, per riportare al centro della discussione politica le proposte virtuose nella gestione dei rifiuti.

 

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