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Ambiente

La BREBEMI e il romanzo autostradale lombardo

A due mesi dall’apertura al traffico delle direttissima Brescia-Milano (che in realtà inizia a Travagliato e termina a Melzo), raccogliamo in un dossier i 15 articoli che Altreconomia ha dedicato tra il 2012 e l’estate 2014 alle tre autostrade lombarde "in costruzione" in vista dell’Expo 2015, alla devastazione del paesaggio agricolo e alle dinamiche finanziarie relative ai 3 interventi

Sono passati due mesi dall’inaugurazione dell’autostrade BREBEMI, l’autostrada "direttissima" tra Brescia e Milano, ma invece di dare i "numeri" -traffico, pedaggi- la società che ce l’ha in gestione pensa già a possibili vie di fuga, sfruttando la "finestra" concessa dallo Sblocca Italia per quei concessionari che procedono a "fusioni" (qui l’intervista del presidente Bettoni al Corriere di Brescia).

La BREBEMI per il momento non funziona, e se n’è accorta anche la RAI, che ha mandato in onda -nella trasmissione Agorà- un servizio che documenta come lungo le tre corsie corrano poche auto, e l’assenza di aree di servizio. A spiegare determinate dinamiche, c’eravamo noi di Altreconomia, che dalla primavera del 2012 all’agosto del 2014 abbiamo dedicato almeno 15 articoli, tra reportage, inchieste, analisi e commenti alla Lombardia e alle sue nuove autostrade a pedaggio, e in particolare ai tre grandi progetti da 10 miliardi di euro da realizzare perentoriamente entro la data d’inizio dell’Expo, il 1° maggio del 2015. Parliamo, ovviamente, di BreBeMi, Tangenziale Est esterna di Milano e Pedemontana lombarda.

A rileggere a ritroso, dentro questi 15 articoli si trova "tutto": il disprezzo per il paesaggio, e in particolare di quello agricolo; la distanza abissale tra la retorica ("queste infrastrutture si realizzeranno solo con finanziamenti privati" han ripetuto a lungo, in molti) e la realtà, con la ricerca forsennata di finanziamenti pubblici; l’incapacità per la Politica -coloro che siedono nelle istituzioni- di immaginare un modello di sviluppo diverso da quello "fondato" su asfalto e cemento, anche di coloro che si propongono di rinnovare la cosa pubblica (come dimostra la presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi all’inaugurazione della BreBeMi).

C’è anche una postilla, il sedicesimo articolo della serie, che è un’inchiesta -del 2012- dedicata a tutti i nuovi progetti autostradali "attivi" nel nostro Paese. Ci chiedemmo, in modo retorico, se 2mila nuovi chilometri di asfalto a pedaggio servissero davvero all’Italia. Come dimostra il decreto "Sblocca Italia", il cui testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale venerdì 13 settembre, dopo la firma da parte del Presidente della Repubblica, c’è chi crede ancora di sì. E allora vale la pena rileggerlo, in particolare per i dati della Banca d’Italia che spiegavano come l’Italia abbia -in rapporto aula superficie del Paese- una dotazione di autostrade superiore alla media europea, contrariamente a quanto molti continuino ad affermare.

Ecco, dal più recente al più antico, gli articoli del nostro dossier sugli attori del "romanzo autostradale lombardo".     

1) La BREBEMI è deserta, ma non è una notizia
I reportage dei media mainstream raccontano lo stupore di una striscia d’asfalto senza traffico, quasi senza utenti. È un esito già scritto, e sarebbe bastata un po’ d’attenzione per comprendere nel corso degli anni che la costosa direttissima Brescia-Milano non aveva mercato. Prima di spendere ben 2,4 miliardi di euro, costi che pagheremo per molti anni a venire
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4809

2) BreBeMi: la favola dell’autostrada ‘senza soldi pubblici’
Il 23 luglio viene inaugurata la nuova arteria che collega Milano e Brescia. Ma è falso affermare -come hanno fatto molti quotidiani- che la BreBeMi sia la prima autostrada realizzata facendo ricorso solo a capitale privato. Intanto perché è finanziata da Cdp (80% del ministero del Tesoro) e Bei (di proprietà dei Paesi Ue, Italia compresa), e poi perché verrà probabilmente "defiscalizzata" per quasi mezzo miliardo di euro
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4769

3) Il flop delle autostrade di Expo
Pedemontana, BreBeMi e TEEM erano presenti nel dossier di candidatura di Milano, e oggi si trasformano in un boomerang: mancano i soldi per realizzare la Pedemontana, ed è andata deserta la gara per il 43% delle azioni, vendute da Serravalle, la "controllante", che nel frattempo non ha approvato il bilancio nei termini di legge. È pronta solo la Brescia-Milano, ma costerà più del doppio rispetto alla A4.
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4747

4) L’Expo mangia la terra
Il 30 aprile una festa ha celebrato, a Milano, l’Esposizione universale dedicata al cibo, a un anno dall’inaugurazione. Il tema della manifestazione è "Nutrire il pianeta" ma le opere “connesse” all’evento cancelleranno oltre 1.000 ettari di terreni agricoli fertili —
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4579&fromCatDet=61

5) Una favola Pedemontana: c’era una volta l’Expo…
Il 9 aprile potrebbero chiudere i cantieri della Pedemontana. Una forma di pressione per ottenere gli sgravi fiscali per 400 milioni di euro promessi dal governo. Risorse fondamentali per realizzare in tempo per il maggio 2015 una fantamatica "variante" necessaria all’Esposizione universale. Variante che non esiste
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4601

7) L’autostrada la finanzia il risparmio postale
Cassa depositi e prestiti ha deciso di finanziare la costruzione della Tangenziale Est esterna di Milano, e che nel farlo potrà utilizzare fino a 150 milioni di euro depositati sui libretti di risparmio o investiti in Bfp dalle famiglie italiane. È l’ennesima operazione ad alto impatto sociale e ambientale per la società guidata da Franco Bassanini, che raccontiamo nel libro "La posta in gioco"
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4418

8) Gavio e Intesa Sanpaolo alla conquista delle autostrade lombarde
Il gruppo di Tortona e l’istituto bancario hanno annunciato la sottoscrizione dell’aumento di capitale di Tem con l’obiettivo di acquisirne il controllo. E ora potrebbero partecipare alla gara per il 52,9 per cento di Serravalle messo in vendita dalla Provincia di Milano. Sullo sfondo i ritardi nel realizzare le opere promesse per l’Expo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/26/gavio-e-intesa-alla-conquista-delle-autostrade-lombarde/791348/

9) Pedemontana senza benzina
Iniziata senza garanzie finanziarie, s’inceppa la più grande opera lombarda. A farne le spese, il territorio
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3941

10) La svendita di Serravalle
Terzo bando della Provincia di Milano per cedere la propria partecipazione nella società che gestisce le tangenziali milanesi, e che è azionista di TEM e Pedemontana. L’ente rischia di incassare meno di 300 milioni di euro per il 52% delle azioni: 8 anni fa, Filippo Penati ne aveva pagati 238 per il 15%. A incassare, allora, fu il gruppo Gavio, che potrebbe essere il "nuovo" acquirente insieme al fondo F2i
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4380

11) Romanzo autostradale
Si apre oggi a Monza il processo relativo alla Milano-Serravalle: in aula, anche l’imputato Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano. Tra quindici giorni, invece, si chiude il bando di gara con cui Provincia e Comune di Milano hanno messo in vendita l’82% delle azioni della società. A un prezzo scontato del 50 per cento rispetto a quello pagato nel 2005 —
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4124

12) Finanziamento a fondo perduto per la TEEM: il regalo di Lupi e Letta
Il "Decreto del fare" garantisce risorse pubbliche per una delle tre autostrade dell’Expo, la Tagenziale Est esterna di Milano. Intanto -come abbiamo raccontato su Ae 150- si apre il processo che vede coinvolta l’azionista Serravalle (e Filippo Penati). E a luglio parliamo di altri due tasselli del sistema autostradale lombardo: Broni-Mortara e Cremona-Mantova
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4180

13) Autostrade lombarde, Legambiente chiede il commissariamento di Serravalle spa
La società della Provincia di Milano sarebbe -secondo Dario Balotta- "gravemente inadempiente". Un’eventuale scelta in questa direzione a parte del governo permetterebbe il blocco dei cantieri di Tem e Pedemontana "prima di generare nuovi buchi nelle finanze pubbliche"
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3732

14) La tangenziale scende in campo
Se i finanziamenti sono incerti, l’impatto devastante delle autostrade lombarde è assicurato. L’opposizione dei comitati passerà anche tramite Bruxelles. Pubblichiamo l’articolo tratto dal numero di ottobre di Ae, dopo che ieri sera c’è stato un tentativo di sgombero ai danni del Presidio permanente Martesana per far spazio alla Tangenziale Est esterna di Milano. Un progetto che non ha le risorse per tenere aperti i cantieri oltre dicembre 2012
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3661

15) La ragnatela lombarda
La società Serravalle è al centro del risiko infrastrutturale dell’intero Nord-est d’Italia. Tra Expo, politica e banche
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3379

16, la postilla) Mi butto in carreggiata
Duemila e cento chilometri di nuove autostrade in progetto: convengono solo a chi le vorrebbe costruire, consumano irrimediabilmente suolo
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3312
 

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