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#30elode, per strade più sicure

La riforma del Codice della Strada è l’occasione per allargare a tutte le strade urbane le "zone 30", quelle in cui non può essere superato il limite dei 30 km/h. Una campagna della Federazione italiana degli amici della bicicletta chiede al governo di far prevalere l’interesse di pedoni e ciclisti, utenti vulnerabili, su quello degli automobilisti

Se un auto e un pedone si scontrano, e l’auto viaggia a 50 chilometri orari, l’impatto equivale a una caduta da 9 metri d’altezza. Se quell’auto viaggiasse a 30 km/h, invece, sarebbe paragonabile a una caduta da 3,6 metri, che può essere fatale solo nel 5% dei casi. È questo solo uno dei motivi che -secondo la Federazione italiana degli amici della bicicletta (FIAB)- dovrebbe portare il governo italiano ad inserire nel nuovo Codice della Strada il limite dei 30 km/h come standard di velocità per le strade urbane.

In occasione della ripresa della discussione della legge delega per la modifica al Codice, FIAB ha così promosso la campagna nazionale #30elode, sul tema della sicurezza nelle città, con un incontro stampa a Montecitorio e gli interventi dei deputati Paolo Gandolfi e Mirko Busto, del Gruppo interparlamentare della mobilità nuova e ciclistica.

Tra le modifiche richieste per il Codice della Strada, molte riguardano chi si muove in bicicletta: la velocità delle auto è infatti la prima causa di mortalità per chi viaggia in bici.

L’iniziativa #30elode di FIAB vede protagonisti in primis i bambini di tutta Italia, invitati a mandare dei messaggi al governo attraverso il concorso “Caro Renzi, vorrei andare in bici perché…”: il Parlamento e l’esecutivo devono prendere provvedimenti volti a tutelare l’utenza vulnerabile della strada, per garantire sicurezza per chi si muove a piedi o in bicicletta.

“In contesti urbani ormai caratterizzati da una mobilità motorizzata e spesso con alta velocità, sentiamo tutti l’esigenza di città diverse, dove muoversi in libertà e sicurezza anche a piedi o in bicicletta per andare a scuola, al lavoro, a fare la spesa o ai giardinetti sotto casa -ha spiegato Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale FIAB-. L’iniziativa #30elode coinvolge direttamente i bambini che rappresentano le generazioni future: dopo tanti infruttuosi tentativi, ci auguriamo che le esigenze e i desideri dei più piccoli possano essere la vera scintilla per un concreto cambiamento verso una mobilità più sostenibile per le persone e per l’ambiente”.

Il video di presentazione della campagna #30elode di FIAB, già on line su www.30elode.org, dà il via al concorso a premi di dieci settimane riservato ai bambini tra i 6 e i 13 anni: per partecipare i ragazzi devono scrivere una email di circa 1000 battute che, iniziando con “Caro Renzi, vorrei andare in bici perché…”, racconti le motivazioni e i desideri personali di questa richiesta.
Le lettere vanno inviate entro metà dicembre all’indirizzo matteo.renzi@30elode.org e saranno pubblicate sul sito www.30elode.org e condivise su Facebook e Twitter.

Ogni settimana i giovani autori dei messaggi che ottengono il maggior numero di visualizzazioni-nell’arco di 7 giorni dalla messa on line su 30elode.org e sulla base delle statistiche di Google Analytics- riceveranno dei bellissimi premi: una bicicletta Lombardo da bambino o ragazzo, una maglia da campione del mondo di ciclismo Santini, kit luci e altri accessori per la bicicletta offerti dagli altri sponsor (Shimano, Confindustria-Ancma) e una copia del libro “Più bici più piaci” di Paolo Pinzuti.

Il concorso “Caro Renzi, vorrei andare in bici perché…” terminerà alla vigilia di Natale con l’estrazione di un grande premio finale. “L’augurio di FIAB per tutti i bambini -dice ancora Giulietta Pagliaccio- è di trovare sotto l’albero anche il regalo dei nostri legislatori che, riformando il Codice della Strada, tengano in considerazione le esigenze dei cittadini del domani”.

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