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Altreconomia è l’informazione per agire

Altreconomia è un modo diverso di fare informazione: per agire, non soltanto per sapere. Un’informazione da mettere in pratica, da sperimentare, da condividere, con cui entrare in relazione L’informazione per agire Informarsi è una fatica, ma a che cosa serve…

Altreconomia è un modo diverso di fare informazione: per agire, non soltanto per sapere. Un’informazione da mettere in pratica, da sperimentare, da condividere, con cui entrare in relazione

L’informazione per agire
Informarsi è una fatica, ma a che cosa serve se non per cambiare il nostro punto di vista, per agire sulla realtà, piccola e grande, che ci sta intorno?
In un mondo che va di fretta ci stiamo trasformando in spettatori: guardiamo i fatti accadere, ma abbiamo perso la capacità di riconoscere il legame tra gli avvenimenti, le scelte che generano le responsabilità, il nesso tra cause ed effetti. Alla fine non sappiamo più dire se le cose sono vere o false. La scommessa di Altreconomia è un’informazione per agire, non solo per sapere.
Un’informazione da mettere in pratica, da sperimentare, con cui entrare in relazione. Un mensile, ma soprattutto un modo di fare informazione, nato dall’esperienza di condivisione del commercio equo, dalle prime esperienze di finanza etica, da tanti e tanti “consumatori inquieti”.

I nostri lettori
Cerchiamo gente che, con noi, torni a interrogarsi e a sentirsi parte di quello che accade, con tutto ciò che questo comporta in termini di responsabilità e creatività. Abbiamo scelto di non ignorare la dimensione economica della realtà, anzi di indagare quali sono gli interessi che, più o meno evidenti, governano le nostre vite; ci hanno raccontato che è materia da specialisti, invece è una chiave semplice per star dietro agli accadimenti e alle passioni del nostro tempo, alla giustizia e alla pace ad esempio, ma anche alla salute (nostra personale e del pianeta) e al divertimento (cultura e turismo, non a caso, sono due delle più grandi “industrie” di questi decenni).

Altreconomia vive senza sovvenzioni di nessun tipo, solo grazie alle vendite nelle botteghe del commercio equo e solidale e a chi si abbona (tra l’altro: sapevate che con la “Bottega Card” gli abbonati possono ritirare la loro copia mensile direttamente in bottega? Info: www.altreconomia.it/bottegacard).
Sono circa 11 mila le copie di Ae vendute ogni mese, con oltre 6 mila abbonati. Un piccolo caso editoriale: nel 1999 siamo partiti con sei soci e un capitale sociale di appena 20 milioni di lire. Poi i soci sono diventati 17 (li trovate elencati a pagina 2) e il capitale sociale circa il doppio. Oggi siamo diventati una cooperativa di cui chiunque, persona fisica o giuridica, può entrare a far parte (ne parliamo a pagina 18). Esigui mezzi ma splendidi lettori, che ci seguono anche con i libri che pubblichiamo e, sempre di più, anche attraverso il sito web (www.altreconomia.it), e che sostengono le nostre campagne.
Nell’insieme tutto ciò rappresenta un sistema informativo che si autosostiene e genera conoscenze e professionalità.

Oltre la rivista: il lavoro di informazione continua negli approfondimenti dei nostri  libri. E si traduce in campagne e azioni concrete che coinvolgono i lettori

Le noste campagne
Sin dalla sua nascita Altreconomia ha raccontato e sostenuto campagne per il rispetto dei diritti umani e per la tutela dell’ambiente. Nel corso del 2007 abbiamo lanciato due campagne dedicate all’acqua (ne parliamo diffusamente nelle pagine 20 e 21).
La prima, “Mettiamola fuori legge. La pubblicità, non l’acqua in bottiglia”, chiede la regolamentazione degli spot delle acque minerali, capaci di creare un bisogno indotto. È a causa della pubblicità se noi italiani siamo i maggiori consumatori di acqua in bottiglia del mondo, e questo si ripercuote sull’ambiente (per via delle bottiglie di plastica), sulle casse pubbliche (le società imbottigliatrici pagano quasi nulla per estrarre da terreni demaniali l’acqua che poi rivendono), sulle nostre tasche (senza contare la fatica di trasportare le bottiglie). Meglio allora l’acqua di rubinetto, che è buona (tutti i test lo confermano), controllata, poco costosa e comoda (arriva direttamente a casa). Per questo abbiamo lanciata anche una seconda campagna, “Imbrocchiamola!”, che invita tutti a chiedere acqua di rubinetto al ristorante, nei locali, nelle pizzerie, nei bar. I motivi sono analoghi, e i ristoratori sono tenuti -per legge- a servire acqua di rubinetto. Chiediamo poi di segnalarci i locali che la servono e quelli che non lo fanno. Il sito delle nostre campagne è www.altreconomia.it/acqua

I nostri libri
Guardate il vostro telefonino: in Italia vivono circa 60 milioni di persone, e abbiamo 80 milioni di contratti di telefonia mobile. L’impatto sociale e ambientale del settore della telefonia è enorme, eppure in questo campo non è facile fare scelte di consumo critico. È per questo che Francesco Gesualdi ha scritto per noi la “Guida al telefono critico”.
Oppure: da dove credete che arrivi la rosa che avete regalato per San Valentino? Molto probabilmente è stata colta dalle mani di una donna africana, sottopagata ed esposta a rischi di salute. O ancora: della “guerra a bassa intensità” che si consuma in Nigeria da oltre un decennio noi ci accorgiamo solo quando vengono rapiti tecnici di società occidentali. Ma il conflitto per il petrolio del Delta del Niger rischia ormai di trasformarsi in un nuovo Iraq.
Ecco, i nostri libri sono questo: strumenti per andare ancora più a fondo nelle questioni che ci appassionano, e per passare dalle parole ai fatti. In questi anni abbiamo pubblicato quasi 40 titoli: li trovate in libreria e nelle botteghe del commercio equo (l’elenco, sempre aggiornato, invece è qui: www.altreconomia.it/libri)

La nostra cooperativa
Altra Economia edizioni, l’editore della nostra rivista, si è trasformata nel 2007 in una cooperativa, coronando un percorso iniziato nel 1999.
Costruire un’impresa che sappia reggersi sulle proprie gambe è una vera e propria sfida, ma crediamo sia anche l’unico modo per garantire indipendenza nell’informazione. Al tempo stesso vorremmo essere in grado di parlare a un pubblico sempre più ampio, e per crescere abbiamo bisogno di molti (nuovi) compagni di viaggio.
Per questo motivo abbiamo lanciato una campagna di azionariato popolare, e invitiamo tutti a entrare nella nostra cooperativa. Vogliamo che tutti coloro che fanno parte di Altreconomia (chi la legge, chi la scrive, chi la diffonde…) possano sentirsi direttamente proprietari del suo patrimonio di informazione e di confronto. Una cooperativa dunque, cioè un tipo di società in cui ogni socio conta per la propria testa. Ne parliamo a pagina 18 e sul sito www.altreconomia.it/soci

Da lettori a soci: Altreconomia è diventata una cooperativa, in cui tutti oggi possono entrare insieme a noi. Per sostenere l’alternativa

Il nostro sito
Il “sistema informativo” di Altreconomia si completa, assieme alla rivista e ai libri, con il sito “www.altreconomia.it”. Non una semplice vetrina dei nostri prodotti editoriali, ma un vero e proprio portale dell’economia solidale e del consumo critico.
Un settimanale digitale dove le news sono aggiornate di continuo, e sono originali, scritte appositamente per chi ci legge on line. Accanto a questo un ricco calendario di appuntamenti e una newsletter attraverso la quale ci teniamo in contatto con migliaia di lettori. Non solo: l’intero archivio dei numeri del mensile è disponibile (in maniera del tutto libera e gratuita) sul nostro portale. Altreconomia.it è oggi uno strumento indispensabile e molto apprezzato: in tre anni sono state scaricate oltre 6 milioni e mezzo di pagine.

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