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Ambiente / Varie

“è nostra”, la distribuzione elettrica condivisa

Avanzi, Retenergie, Energo Club e ForGreen danno vita alla prima società che permette di consumare energia rinnovabile prodotta da cooperative o imprese di comunità locali. Un progetto ambizioso, avviato dopo una mappatura di esperienze simili a livello europeo condotta nell’ambito della ricerca REScoop. L’obiettivo: almeno 12mila "clienti"

Tratto da Altreconomia 166 — Dicembre 2014

In cooperativa per comprare energia rinnovabile, distribuirla, consumarla. In Francia, Belgio, Germania, Spagna e Gran Bretagna da anni esistono “cooperative di comunità” per la produzione e il consumo di eletticità pulita, e soddisfano la domanda di decine di migliaia di soci. In Italia esistono iniziative simili, ma limitate territorialmente all’arco alpino. Una mappa di tutte queste esperienze si trova sul sito rescoop.eu, che è il portale del progetto europeo REScoop finanziato per promuovere le fonti rinnovabili.
Proprio a partire da questo progetto è nata “è nostra”, una società cooperativa fondata da quattro soggetti operanti nel campo della sostenibilità. I soci sono Avanzi srl di Milano (avanzi.org), che per prima ha mappato esperienze di produzione di comunità in Italia, Retenergie (vedi pagina accanto), EnergoClub di Treviso (energoclub.org) e ForGreen spa di Verona (forgreen.it). Banca Etica sarà il partner finanziario dell’operazione.
“è nostra” potrebbe essere il promo fornitore in Italia di elettricità sostenibile creato e gestito da una comunità di utenti, senza l’obiettivo di fare profitto ma con quello di garantire energia “equa e responsabile”, come si legge sul sito.
“è nostra” (www.enostra.it) punta a raccogliere tanti più soci possibile, cui chiedere di versare 150 euro di capitale sociale, i quali deventeranno acquirenti della cooperativa stessa, che si procaccerà energia da piccoli impianti, comunitari e sostenibili. Essi saranno valutati in base a criteri obiettivi e misurabili,  con preferenza per imprese di produzione legate alle comunità locali, meglio se cooperative.
“Produzione controllata e una bolletta a marchio ‘è nostra’ -spiega il presidente, Davide Zanoni, di Avanzi srl-. Raccoglieremo adesioni fino alla prossima estate, e puntiamo a consegnare le prime bollette a metà luglio, o settembre. Lo scenario ‘peggiore’ che abbiamo previsto è di arrivare solo a 2mila persone, quello migliore a 12mila.

A queste condizioni saremo in grado di coprire tutte le fasi della filiera, dalla produzione al consumo passando per il dispacciamento. Stimiamo un fatturato di circa 1,5 milioni di euro”.
Ogni decisione della cooperativa, in particolare sulle scelte dei fornitori, sarà resa secondo criteri “espliciti, chiari e condivisi, in totale trasparenza”. Nello scenario migliore anche i costi della bolletta potrebbero scendere: “Il prezzo al consumo sarà tutelato in ogni caso. Sappiamo però che ogni due-tremila persone in più, i costi scendono. Non è escluso che la nostra potrebbe essere una bolletta più conveniente. In ogni caso partiremo: l’esperienza estera promette bene. In Spagna una cooperativa analoga è partita con 500 soci, e in due anni e mezzo ha raggiunto quota 19mila. In Belgio ci sono realtà con oltre 60mila clienti”. —
 

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